Seis personajes en busca de autor
Transmisión televisiva de la RAI de la puesta a cargo de Giorgio de Lullo de la legendaria obra de Luigi Pirandello.
En italiano sin subtítulos.
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Sei personaggi in cerca d'autore è il dramma più famoso di Luigi Pirandello. Esso fu rappresentato per la prima volta il 9 maggio 1921 al Teatro Valle di Roma, ma in quell'occasione ebbe un esito tempestoso, perché molti spettatori contestarono la rappresentazione al grido di "Manicomio! Manicomio!". Fu importante, per il successivo successo di questo dramma, la terza edizione, del 1925, in cui l'autore aggiunse una prefazione nella quale chiariva la genesi, gli intenti e le tematiche fondamentali del dramma. Nella «Prefazione» del 1925 l'autore spiega così la genesi della commedia: «Posso soltanto dire che, senza sapere d'averli punto cercati, mi trovai davanti, vivi da poterli toccare, vivi da poterne udire perfino il respiro, quei sei personaggi che ora si vedono sulla scena. E attendevano, lì presenti, ciascuno col suo tormento segreto e tutti uniti dalla nascita e dal viluppo delle vicende reciproche, ch'io li facessi entrare nel mondo dell'arte, componendo delle loro persone, delle loro passioni e dei loro casi un romanzo, un dramma o almeno una novella. Nati vivi, volevano vivere. E allora, ecco, lasciamoli andare dove son soliti d'andare i personaggi drammatici per aver vita: su un palcoscenico». È considerata la prima opera della trilogia del teatro nel teatro, comprendente Questa sera si recita a soggetto e Ciascuno a suo modo.
Questa presentata è la magistrale edizione televisiva dello spettacolo teatrale Compagnia Associata De Lullo-Falk-Valli-Albani andata in onda sulla Rai il 24.09.1965. È una versione imperdibile, di notevolissimo livello artistico. Grazie al mezzo televisivo, per la prima volta è possibile realizzare la situazione immaginata dal drammaturgo siciliano per l'ingresso in scena dei personaggi: quella di un teatro deserto, nel quale una compagnia di attori è impegnata nelle prove di una commedia, ovviamente senza il pubblico. Colpisce che, mentre è straordinariamente evidente la bravura di tutti gli interpreti, da Romolo Valli (il padre), a Rossella Falk (la figliastra), Carlo Giuffré, Nora Ricci e Ferruccio De Ceresa, si ha l'impressione che non vi sia nessuno a dirigerli, che tutto vada ineluttabilmente come deve andare. Questo scomparire del regista è tuttavia proprio la maggior gloria di De Lullo, la sua lezione di artista completamente al servizio del testo e degli attori.